Sto per imbracarmi verso l'esperienza più importante della mia vita: un anno all'estero, a Valencia!

sabato, dicembre 23, 2006

A casa per le feste

Alle tradizioni non si comanda, ed infatti domani mattina prenderò l'aereo per tornare qualche giorno a casa. A parte qualche alto e basso, devo dire che mi sono ambientata bene qui, e andar via un po' mi dispiace; però è vero che non vedo l'ora di rivedere che ho lasciato a casetta.

Per Nochevieja sarò di nuovo qui a Valencia, quindi pronti per nuove avventure!!!

Augurissimi a tutti i miei lettori!

Etichette:

mercoledì, dicembre 20, 2006

La Sidra basca

Cerveza e Sangria, per rimanere tra i più noti anche fuori dalla Spagna, altrimenti Clara, Calimocho, Tinto de verano, per non parlare anche dei chupitos o magari anche del Mojito...

Quando usciamo la sera non abbiamo che l'imbarazzo della scelta su cosa bere. Ma una cosa in particolare mi ha colpito, dato che prima non l'avevo mai bevuta: la Sidra!

Sidra bascaSidro di mela in italiano, l'ho scoperto in un pub in Calle Caballeros, chiamato Los Picapiedras. È molto dolce, ma a me piace così! :-)

Juan, l'amico di León, mi ha raccontato che è di origine basca: ieri siamo andati da Salgari, taverna basca in centro, e mi ha fatto provare la loro versione, dicendo che è ben più tradizionale di quella che conoscevo io. A dire il vero non mi è piaciuta altrettanto: era molto più acida in confronto. Però se è tradizionale... :-P

domenica, dicembre 17, 2006

Un attimo di pausa

Stasera son un po' malinconica.

Non so perché. In fin dei conti sono immersa in una situazione fantastica, ogni giorno scopro nuove cose, conosco nuove persone, vedo nuovi posti. Sono felicissima di esser qui, non tornerei mai indietro, sceglierei di nuovo di tornarci. Però stasera sto un po' così. Sarà che a volte si ha bisogno dell'affetto di qualcuno che ci sia vicino veramente, qualcuno che faccia parte della propria vita da un po' più di ieri... e che magari qui, nonostante tutte le persone che ho conosciuto e le nuove amicizie che ho stretto, non ci può essere.

È un momento così, un attimo, un passaggio, un soffio di vento in direzione opposta.

Stasera non esco, non ho voglia. Vado a letto consapevole che domani sarà di nuovo una bellissima giornata.

venerdì, dicembre 15, 2006

Un mare di pesci

UccellieraCome vi ho detto, mi è piaciuto molto il Museo Oceanografico di Valencia. All'ingresso la fila era notevole, nonostante non siamo in un periodo particolarmente turistico. In questi casi ci si arma di pazienza, e il resto scorre via. Anche se forse non c'era tutta quella varietà che mi aspettavo, direi che ho passato un bel pomeriggio. C'era pure un'uccelliera che poco ha a che fare coi pesci, ma c'era.

FocheNelle vasche interne c'erano pesci provenienti da tutte le parti del mondo, divise per zone. Tutto si snodava in vari corridoi, alcuni sotterranei, tramite i quali si passava da un punto ad un altro. Più simpatiche però erano le vasche esterne, in particolare quella delle foche e dei leoni marini. Per l'appunto una foca ad un certo punto ha rubato un foulard a una ragazza, e ci ha giocato per un po' (sembrava quasi volesse metterselo al collo), fino a quando è entrato un guardiano e gliel'ha preso.

DelfnarioPiù intelligenti ancora delle foche erano i delfini: c'è infatti un delfinario dove a orari prestabiliti si esibiscono gli animali ammaestrati, ovviamente l'entrata è compresa nel prezzo. Devo dire molto bravi davvero: è stato emozionante vederli giocare con gli allenatori, eseguendo salti e piroette con una grazia e una coordinazione con gli altri invidiabile.

SqualoI più temibili? Indubbiamente gli squali: vedersene nuotare uno a pochi centimetri di distanza non lascia certo indifferente, anche se alla fine fanno più pena loro, costretti a dividere in tanti delle vasche non troppo grandi. In effetti rimane un po' l'amaro in bocca a pensare questi animali sacrificati più per lo spettacolo che non per fini scientifici... sono le contraddizioni del nostro mondo di oggi.

martedì, dicembre 12, 2006

Il Museo Oceanografico

Non ho resistito alla tentazione, sono tornata alla Città delle Scienze e mi sono infilata nel museo oceanografico!!! Vi svelerò un segreto: a me i musei acquatici mi sono sempre piaciuti tantissimo.

Qua a Valencia devo dire che il fatto di trovarsi in un complesso architettonico così particolare ed affascinante lo rende ancora più interessante. Ho scoperto che non è stato progettato da Calatrava come il resto del complesso, ma da un certo Félix Candela. Pare che sia il museo oceanografico più esteso a livello europeo come area occupata.

Dal di fuori mi affascina tantissimo, con queste volte con vetri azzurri che sembrano delle onde marine.

Il Museo Oceanografico di Valencia
Il biglietto... beh, è l'attrazione più cara di tutto il complesso, dovrò rinunciare a qualche uscita. Non vi dico quanto perché mi vergogno.... ma vi assicuro che ne vale la pena! Nel prossimo post vi racconto di tutti i pesciolotti (e non solo) che ho incontrato là dentro. :-)

giovedì, dicembre 07, 2006

La Città delle Scienze

Alcune volte l'ho intravista passeggiando per il parco del Turia, una volta l'ho costaggiata in pulman... mi son sempre chiesta se fosse un'astronave atterrata lì di ritorno da chissà quale viaggio astrale...

Città delle Scienze, Valencia
Invece si tratta della Città delle Scienze di Calatrava, un complesso architettonico decisamente impressionante. Guardando le pubblicità e i manifesti a giro per Valencia e le brochure offerte dagli uffici del turismo, sembra che qui sia considerata il fiore all'occhiello dell'architettura moderna della città. Sicuramente è degna di nota: è formata da almeno quattro elementi, il museo delle scienze, il palazzo delle arti, il museo oceanografico e l'emisfero. Ognuno ha una suo stile particolare, sebbene si armonizzino benissimo, privilegiando l'uso del bianco. Il progetto iniziale è di Santiago Calatrava, celebre architetto valenciano, famoso in tutto il mondo.

Arrivata lì dal Parco del Turia, la sensazione è quella di stupore: ci si sente veramente in un'altra dimensione. La mia sensazione dopo un po' è stata di stare in una zona un po' disumanizzata, tanto si sente il distacco dal resto della città. Sono entrata nella biglietteria del museo delle scienze, ma non ho avuto lo stimolo ad entrare, forse ho avuto paura che fosse un po' un'attrazione per bambini; almeno questo è quello che mi hanno detto.

Girando per lì però è facile perdersi con l'immaginazione... di sicuro un punto di riferimento nella città. Peccato non ci arrivi la metro.

Museo della Scienza, Valencia

lunedì, dicembre 04, 2006

Esiste la movida a Valencia?

Quando si parla di Spagna, uno dei luoghi comuni più frequenti, nonché una delle parole di cui ci si riempie la bocca più frequentemente senza sapere molto bene cosa significhi, è la movida. Normalmente la si associa alla frenetica vita notturna, che sicuramente in genere qui non manca, e forse non del tutto a torto, dato che fondamentalmente significa movimento; in realtà intenderla solo in questo modo è riduttivo.

Pepi, Luci, Bom, Movida a Madrid
Il termine movida nasce a Madrid a cavallo della fine del franchismo, e denota il movimento, culturale oltre che fisico, che si è determinato con la fine della dittatura, contrassegnato da un'esplosione quasi violenta di libertà, voglia di divertimento e rinnovamento di costumi, i cui effetti sono visibili ancora oggi.

Movida a ValenciaOggi in effetti vale per la frenetica vita notturna, e devo dire che in questo senso il termine è sempre speso bene. Spostarsi da un punto ad un altro durante le lunghe serate valenciane è facile, oltre che piacevole; ma soprattutto è economico. A seconda dei locali, anche in centro, una bevuta può valere anche un paio di euro, o meno.

È il costo, prima di tutto il resto, che lancia i giovani spagnoli, e me con loro, da un pub a un altro! :-)