Circuito Cafè Teatro
Prima stavo sempre aggrappata ai miei libri, adesso la notte posso di nuovo trsformarmi, torno ad essere l'esploratrice delle serate spagnole, come prima.
 Stasera coi miei coinquilini dovremmo andare a una delle cose più belle che ci sono qui e che in Italia non ho mai visto. Mi riferisco al Cafè Teatro!
Stasera coi miei coinquilini dovremmo andare a una delle cose più belle che ci sono qui e che in Italia non ho mai visto. Mi riferisco al Cafè Teatro!In pratica si tratta di un circuito di spettacoli che vengono organizzati a rotazione in vari locali e bar che fanno parte del circuito. Ogni sera ci sono sempre due spettacoli diversi in due locali differenti... che si vanno ripetendo via via in altri posti. Questa impostazione riflette di gran lunga l'abitudine spagnola di passare le serate a giro per bar e locali, ma penso possa essere esportabile anche in Italia. Io ci sono stata già una volta: era catch di improvvisazione teatrale, con due squadre di ragazzi che si affrontavano su vari temi scelti via via dal pubblico, che decretava ogni volta il vincitore. Devo dire che è stato molto divertente, anche grazie all'ambiente informale; forse in una sala più classica non avrebbe avuto lo stesso effetto. Per il prezzo di poco più di una birra (compresa) direi che ne valeva assolutamente la pena!
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 Devo dire che onestamente sono rimasta impressionata dalla bravura dei ragazzi: uno spettacolo veramente mozzafiato! Il gruppo aveva una preparazione di tipo mimico o simile, ed era impressionante ammirare la loro coordinazione nel creare situazioni, ambienti, personaggi, solo col movimento e col corpo: erano infatti tutti vestiti di un'anonima tuta nera, e il palco era completamente disadorno, privo di scenografia. Gran parte della loro comunicazione era affidata all'espressività del corpo e della mimica facciale.
Devo dire che onestamente sono rimasta impressionata dalla bravura dei ragazzi: uno spettacolo veramente mozzafiato! Il gruppo aveva una preparazione di tipo mimico o simile, ed era impressionante ammirare la loro coordinazione nel creare situazioni, ambienti, personaggi, solo col movimento e col corpo: erano infatti tutti vestiti di un'anonima tuta nera, e il palco era completamente disadorno, privo di scenografia. Gran parte della loro comunicazione era affidata all'espressività del corpo e della mimica facciale. Ieri sera ad un cineforum ho conosciuto una tizia delle Canarie: si chiama Silvia ed è un tipo tosto. Ha solo 25 anni, studia teatro da quando ne aveva 16 e adesso sta tenendo un laboratorio presso una compagnia da queste parti: non mi ricordo il nome, magari quando la rivedo mi faccio spiegare meglio. Decidere di dedicare la vita al teatro non deve essere facile: l'ambiente ti offre poche certezze, tutte quelle di cui si ha bisogno bisogna trovarle dentro di sè. Non ho capito se adesso lo fa di lavoro oppure no. In effetti la cosa fa molto la differenza: i soldi per sopravvivere devono arrivare da qualche parte. Forse la famiglia, chissà.
Ieri sera ad un cineforum ho conosciuto una tizia delle Canarie: si chiama Silvia ed è un tipo tosto. Ha solo 25 anni, studia teatro da quando ne aveva 16 e adesso sta tenendo un laboratorio presso una compagnia da queste parti: non mi ricordo il nome, magari quando la rivedo mi faccio spiegare meglio. Decidere di dedicare la vita al teatro non deve essere facile: l'ambiente ti offre poche certezze, tutte quelle di cui si ha bisogno bisogna trovarle dentro di sè. Non ho capito se adesso lo fa di lavoro oppure no. In effetti la cosa fa molto la differenza: i soldi per sopravvivere devono arrivare da qualche parte. Forse la famiglia, chissà.
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