Prima avventura nel Carmen

Ben consigliata da varie persone, ieri sera abbiamo fatto la prima sortita nel centro notturno, quello con la movida spagnola; ed in effetti il movimento non manca. Siamo rimasti in giro fino quasi la una, dato che poi il giorno dopo c'era lezione abbastanza presto ed eravamo a piedi, ma la gente che incontravamo era ancora in aumento.

Il Carmen è il centro nevralgico di Valencia di notte, un quartierino antico ma ben tenuto, un po' bohemien, con piccole strade che si dipanano come una ragnatela in tutte le direzioni. C'è un asse portante, Calle Caballeros, in cui si annida il maggior numero di localucci, numerosi comunque dappertutto.

Il clima consente ad alcuni coraggiosi di rimanere a bere al tavolino all'aperto (noi non ci abbiamo provato), e difatti i posti che offrono questa oppurtunità sono numerosi.

Quello che colpisce è l'atmosfera libera che si respira. Tutto è molto free, le persone si divertono, passeggiano, scherzano... e non mancano i volenterosi che vendono birra ai margini della strada, al grido di cerveza fría... tutto ovviamente illegale!

La nostra storia da raccontare prende inizio ancora a casa quando Noelia, amica argentina dei miei compagni, raccontava di un locale cubano in cui si esibivano ballerine dagli enormi sederi, in grado di far sfigurare qualsiasi avventrice che si paragonasse loro. Come alla ricerca di un oggetto mitologico di cui si tramandono solo le voci, Mimmo, Gabriella ed io ci siamo lanciati alla ricerca: io e la Gabri animate dalla nostra naturale curiosità, oltre che forse da un tocco di sano masochismo, mentre Mimmo da ben altri richiami! La nostra ricerca viene premiata quando riusciamo ad entrare nel Johnny Maracas, locale cubano del Carmen, in piena Calle Caballeros. Morale della favola, di ballerine cubane neanche l'ombra, però costo delle bevute alle stelle. Ce ne andiamo un po' sollevate (lui forse meno), con un locale in meno da esplorare!